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La Regione Friuli-Venezia Giulia è stata suddivisa ,secondo il Progetto Cartografico Europeo (Ehrendorfer & Hamann,1965),in 78 aree di base,che d'ora in poi chiameremo AB. Esse rappresentano un caso particolare delle unità convenzionali di reticolo nelle quali un territorio può essere suddiviso,chiamate Unità Geografiche Operazionali ("Operational Geographic Units"/OGUs,Crovello,1981).
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Presenze floristiche rilevate al 12/96 |
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Elenco delle 78 aree di base in cui è stata divisa la Regione Friuli-Venezia Giulia |
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I dati vengono introdotti con il programma ARCBASE (Lagonegro et al.,1982 Lagonegro,1985), il quale permette di creare l'archivio costituito da due tipi di records:a) record località (leader),contenente le seguenti informazioni:1.numero della sezione 2.numero del quadrante 3.numero dell'area di base (AB) 4.numero di specie rilevate nell'unità 5.nome della località. Le informazioni dei punti 1.e2. sono indispensabili se si vuole operare su unità territoriali più limitate (ad es. il Carso,triestino e goriziano,è stato suddivisio in sezioni,che corrispondono ad 1/64 del foglio I.G.M. 1:50.000 ed hanno una superficie di circa 9 kmq).
b) record specie (follower),contenente le seguenti informazioni:
6.codice Pignatti (Pignatti,1981) 7.indicazione della specie critica 8.codice della sottospecie 9.campo libero,disponibile per un dato a scelta dell'utente 10.nome della specie.
Il programma FASTDIZ permette di costruire il dizionario delle specie e quello delle località. Il primo contiene le seguenti informazioni per ciscuna specie:
1.numero cromosomico (campo da attivare) 2.forma biologica e di crescita 3.distribuzione verticale (quota minima e massima;campo da attivare) 4.geoelemento (gruppo corologico) 5.litotipo 6.ambienti di diffusione 7.indici ecologici di Landolt (1977) 8.appartenenza fitosociologica (campo da attivare) 9.fonte di provenienza del dato: letteratura (A),erbario (H),campagna (C).Il secondo dizionario fornisce una lista alfabetica delle località con le informazioni desunte dal rispettivo record. Si è dovuto purtroppo rinunciare alla rappresentazione per quadranti a causa della ricchezza floristica del territorio, della sua complessità orografica e della relativa scarsità di mezzi e di rilevatori. Per quanto riguarda il codice Pignatti questo è stato ricostruito per le specie nuove per la Flora Italiana seguendo la codifica di Dalla Torre & Harms (1958) per quanto riguarda il genere (4 cifre) ed il numero progressivo di Flora Europaea (Tutin et al.,1964-80) per la specie (tre cifre); nel caso degli aggregati, invece,alle tre cifre della specie è stato attribuito il valore 0 ed è stato attivato il campo della specie critica,che conteneva il numero progressivo dell'aggregato in questione desunto da Ehrendorfer (1973). Per quanto riguarda gli indici ecologici,essi sono stati desunti da Landolt (1977) adattandoli al comportamento effettivo delle specie nel territorio. Sono stati attribuiti ex novo a quelle specie di larga diffusione che non compaiono in Landolt (cit.), tranne alcuni casi per i quali, data la rarità dell'unità, non ne conoscevamo l'ecologia in maniera soddisfacente. Per quanto riguarda gli habitat viene indicato quello di gravitazione (fuori parentesi);in parentesi,con una sigla,quelli nei quali la specie può essere presente al di fuori del proprio optimum ecologico.
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