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I prati magri dell'ex-polveriera Brunner (loc. bivio Coseat - Codroipo)
testo riassuntivo a cura di Casolo Valentino

Il Friuli-Venezia Giulia è una regione ricchissima di specie vegetali (oltre 3300 - Poldini, Oriolo e Vidali 2001). Tale dato è dovuto a diverse concause biogeografiche; in particolare la grande varietà geomorfologica, che comprende le coste e le Alpi, la presenza di moltissimi topoclimi, il susseguirsi delle glaciazioni e la vicinanza dei bacini floristici est-europei. I prati falciati, in particolare quelli non sottoposti a concimazione e sfalcio frequente, rappresentano uno degli ambienti più rappresentativi della situazione sopra esposta, con la presenza di circa cento specie vegetali in poche decine di metri quadrati. Tale caratteristica è importantissima per la salvaguardia della biodiversità, tanto che, di recente, la Regione ha provveduto alla promulgazione di una legge a tutela di questi habitat (Legge Regionale n. 9 del 29 aprile 2006). In questa sede si prenderanno in considerazione le praterie a substrato basico (non concimate) ed in particolare quelle planiziali, cioè quelle che si estendono dalla sponda est dell'Isonzo fino al confine con il Veneto e dalla linea delle Risorgive alla fascia collinare (fig. 1).

 

Questi habitat, rientranti nell'ordine fitosociologico Scorzoneretalia villosae (Feoli Chiapella e Poldini, 1993), sono classicamente distribuiti a Nord della fascia delle Risorgive, nella zona dei Magredi del sistema idrografico Meduna-Cellina e in prossimità dei fiumi a portata discontinua come Tagliamento, Cormor, Torre, Natisone (magredi retroripariali). Questi prati, che prendono il nome di magredi evoluti, sono caratterizzati da suoli ciottolosi, poco profondi e poco fertili, a volte ferrettizati, non adatti ai seminativi agricoli se non previa cospicua correzione tramite concimazione, mentre trovano una qualche vocazione per la coltivazione della vite. Sono costituiti da una vegetazione mono-stratificata erbacea con piante perenni che posseggono gemme a livello del terreno (emicriptofite), oppure portate su organi vegetativi sotteranei (geofite) quali bulbi e rizomi. Caratteristiche che permettono a queste piante di ben sopportare il disturbo dello sfalcio, anche se in taluni casi avviene prima della maturazione dei semi. Nei prati più sassosi e più naturali, dove si opera un solo sfalcio all'anno, riescono ad insediarsi anche bassi suffrutici come il timo. Numerose sono le famiglie rappresentate con specie ad alto valore naturalistico quali orchidee, narcisi, ginestre, agli selvatici, lini selvatici e molte altre. Inoltre possono essere presenti anche alcune specie montane (violaciocca carnica), se non addirittura alpine (camedrio alpino), che giungono in pianura sfruttando le piene dei torrenti e vi permangono grazie al substrato calcareo sassoso loro favorevole. I circa 37 ettari coperti dall'ex-polveriera Brunner, in località Bivio Coseat di Codroipo (UD), sono per buona parte uno splendido e ottimamente conservato esempio degli straordinari habitat sin qui descritti. Ciò è dovuto essenzialmente alla servitù militare che ha evitato che l'area venisse sfruttata agronomicamente come è avvenuto per i territori contermini. I territori dell'ex-polveriera si trovano a circa 1 km dall'alveo del fiume Tagliamento e quindi derivano dalle alluvioni provenienti dal ritiro del ghiacciaio Tilaventino durante il periodo post-würmiano e rientrano nella tipologia dei "magredi retroripariali" sopra descritti. In alcune zone l'asporto di terreno per la costruzione dei terrapieni, che ospitano i depositi di munizioni, ha forse favorito la costituzione di un substrato particolarmente povero. Ciononostane la posizione di questa area risulta notevolmente interessante anche per la sua limitata distanza dalla linea delle risorgive (fig. 2).

 

L'ex-polveriera presenta un quadro vegetazionale non omogeneo, dovuto alla presenza di numerose casematte, terrapieni, strade poderali e siepi che hanno favorito l'instaurarsi di una vegetazione ruderale sinantropica nettamente diversa da quella dei prati magri. In particolare è stato osservato un progredire della boscaglia composta da ailanti e robinie, dovuta all'incuria successiva alla dismissione della polveriera, che in poco tempo potrebbe compromettere il valore naturale di questo sito. Le potenzialità naturalistiche di questi prati sono notevoli; questa è probabilmente una delle maggiori aree a prato magro continue della Regione ad est del Tagliamento, superata in estensione solo dai prati della zona dell'aeroporto militare di Campoformido. Nel corso di due brevi escursioni conoscitive è già stato possibile osservare un certo numero di specie in fiore caratteristiche dei prati magri (tab. 1), con specie nuove per la zona del codroipese (area di base 100 x 43) che sono state già segnalate affinché possano essere enumerate nell'Atlante della Flora Vascolare del FriuliVenezia Giulia. In particolare nel sito è stata osservata la presenza di Pulsatilla montana (fig. 3)

e Crocus reticulatus, due specie a distribuzione discontinua nel territorio regionale (Poldini, 2002) e rare nei prati magri di pianura.

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Foto Gabriele Tomasina


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